LA RESILIENZA É UN PROCESSO PSICOLOGICO DI CUI SI PARLA MOLTISSIMO IN QUESTO MOMENTO DI QUARANTENA DURANTE LA PANDEMIA DEL CORONAVIRUS.

Ci siamo ritrovati tutti, in tutto il mondo o quasi, da un giorno all’altro, a sperimentare una sovversione della nostra realtà e della nostra vita come la conoscevamo. La nostra vita non sarà più la stessa.

La pandemia e la quarantena ci hanno messo di fronte noi stessi, alla nostra solitudine, alle nostre relazioni, alla perdita del controllo, all’idea della morte, ci hanno fatto toccare con mano la nostra essenza umana, la vulnerabilità e fragilità di ognuno.

Le sicurezze di molti di noi sono improvvisamente cadute a causa della perdita del lavoro, della distanza dai nostri cari, della perdita delle nostre abitudini, di tutto ciò che distraeva da noi stessi, quel rumore di fondo essenziale che accompagnava le nostre giornate proteggendoci dalla nostra verità più intima.

COSA CI STRESSA DUNQUE VERAMENTE IN QUESTO MOMENTO?

Prima di tutto dobbiamo domandarci questo. Certamente la perdita del controllo e aver appreso di non poter prevedere tutto, di non essere invincibili, noi abituati a dare tutto per scontato, relazioni, salute, libertà, ora ci rendiamo conto di quanto ci manchi abbracciare ed essere abbracciati, fare una passeggiata nella natura nell’istante in cui decidiamo di farlo. Lo stress di questo periodo prende la forma di uno specchio gigantesco che ci costringe a fare i conti con noi stessi, cosa abbiamo fatto fino ad ora e cosa vogliamo fare dopo. É lo stress dell’incertezza di cosa ci sarà dopo, cosa resterà della società, dell’economia, del mondo come lo conoscevamo prima. Tutte queste incognite rubano il sonno a molti e rendono profondamente irrequieti tanti altri.

Gli esseri umani però da che mondo è mondo hanno superato pandemie, catastrofi e guerre, a volte contemporaneamente, come è stato possibile tutto questo? Ebbene grazie alla capacità di adattamento, alla capacità di far fronte e alla capacità di svilupparsi positivamente, nonostante tutto, ovvero di essere resilienti.

COME SVILUPPARE LA NOSTRA RESILIENZA?

La resilienza è una capacità che va coltivata ogni giorno mediante piccoli gesti di nutrimento, delle risorse interne, rafforzando il nostro IO e il nostro senso di identità. L’identità resiliente si coltiva attraverso l’io sono, l’io ho, l’io faccio, e attraverso le risorse che possono provenire dalla rete relazionale e sociale. Sì perché per quanto un individuo possa essere resiliente non può fare tutto da solo. Siamo animali sociali e quanto più la nostra società è proattiva e positiva nel promuovere azioni e valori di cooperazione e sostegno, solidarietà e umanità, più il soggetto solo sarà in grado di essere resiliente.

É anche vero che esistono dei fattori che facilitano il processo di resilienza. L’età, la prospettiva del futuro, la capacità di ironizzare sugli eventi stressanti, la fase del ciclo vitale e gli stress e traumi pregressi l’evento.

É possibile infatti non essere stati resilienti in passato e divenirlo nel presente, come anche il contrario; tuttavia si possono attivare dei processi di sostegno alla resilienza capaci di stimolare l’accesso alle risorse dentro di noi.

Dalle testimonianze di persone che hanno vissuto traumi gravi e continuativi un elemento comune è sicuramente quello di mantenere dentro di sé un pensiero positivo rispetto alla fine dell’evento traumatico e di conseguenza il non fissarsi e concentrarsi esclusivamente sulle sensazioni negative e sull’angoscia e la paura.

Accettare ciò che si sta vivendo come qualcosa fuori dal nostro controllo e allo stesso tempo fare tutto ciò che è in nostro potere per stare meglio sono aspetti cruciali di una mente resiliente. É essenziale al di là degli eventi traumatici della vita, mantenere dentro di sé un senso di amore, di fede verso se stessi o quello che volete e di convinzione che nonostante tutto ce la farete, perché è sconfitto davvero solo chi si ritiene tale. Siamo noi a dare davvero il senso, il significato e il peso a ciò che ci accade e da questo dipende il nostro presente e il nostro futuro. Relativizzare è fondamentale, pensare che questo dolore appartiene a questo momento e non a tutta la nostra vita è fondamentale e immaginare e costruire per noi un futuro con emozioni positive e ricordi migliori è ciò che porta una mente resiliente a costruire le basi per una vita consapevole e serena.